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Qualche domanda a...


Lucie Darres Souyri

10 anni nel ruolo di Direttrice operativa nella divisione Maîtrise d’ouvrage presso Vinci Autoroutes Réseau Sud Est (ex ESCOTA).

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Quali erano le sue principali attività quando lavorava per Vinci Autoroutes?

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Ricoprivo il ruolo direttrice operativa nella divisione Maîtrise d’ouvrage (direzione lavori). Le faccio qualche esempio delle mie attività.
Un'operazione che abbiamo gestito, per esempio, consisteva nel creare degli eco-ponti (ponti che scavalcavano l'autostrada per ristabilire aree verdi e continuità forestale, in modo che gli animali non vengano colpiti durante l'attraversamento dell'autostrada).
Poi abbiamo portato avanti un altro progetto che prevedeva la messa a norma di una rampa a livello di Mentone. Inoltre, attuavamo anche una serie di consolidamenti di strutture ingegneristiche, cioè di ponti che sostengono l'autostrada o viadotti che vi passano sopra.

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In che misura la presenza di ponti e gallerie complica la manutenzione delle autostrade?

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Il fatto che ci siano molte gallerie e ponti a volte comporta la neutralizzazione o la chiusura di corsie autostradali, al fine di ispezionare tutte le cosiddette strutture ingegneristiche (dai ponti alle gallerie, fino ai muri di sostegno, sia che sostengano l'autostrada sia che sostengano i terrapieni su entrambi i lati dell'infrastruttura). Le ispezioni devono essere effettuate ogni tre o cinque anni e possono comportare chiusure delle corsie e quindi una banalizzazione del traffico autostradale. È molto importante cercare di avere il minor impatto possibile sul traffico, perché indipendentemente dal numero di corsie chiuse, gli utenti pagano sempre lo stesso pedaggio.

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Quali strategie erano messe in atto per ridurre questo impatto sul traffico?

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Erano previsti diversi tipi di strategie. La prima era quella di effettuare il maggior numero possibile di ispezioni di notte, poiché di notte il traffico è minore che di giorno.
In secondo luogo, venivano utilizzate anche nuove tecnologie, come i droni, per effettuare le ispezioni: effettuavamo una prima ispezione globale, su scala più ampia, con un drone; una volta analizzata questa prima ispezione, essa veniva integrata da ispezioni mirate, effettuate nelle zone in cui erano stati rilevati potenziali problemi.
Inoltre, cercavamo di raggruppare tutti gli interventi effettuati su un tratto autostradale (ispezioni delle strutture ingegneristiche, ma anche interventi di manutenzione sugli impianti della galleria, come i sistemi di ventilazione, di illuminazione e di chiamata di emergenza, che richiedono una manutenzione preventiva programmata). Concretamente, cercavamo di raggruppare tutti questi interventi nello stesso arco temporale, con molte imprese che lavoravano contemporaneamente, proprio per evitare di dover effettuare più interventi e quindi di interrompere più volte il traffico.

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Questo tratto autostradale è quello più trafficato in Francia, ma il suo tracciato è principalmente a due corsie e va considerato che è praticamente impossibile allargarlo a causa della morfologia del terreno. Mi chiedevo quindi se ci fossero altre soluzioni tecniche e non da mettere in atto per superare questo problema.

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Questo tratto autostradale è spesso a due corsie, ma talvolta a tre. Spesso le corsie sono tre nella direzione di salita, quando il profilo longitudinale è in salita nel senso di marcia. Poi il tratto in discesa è a due corsie. Questo si alterna in relazione al profilo del terreno e in relazione alla direzione Francia-Italia o Italia-Francia. Si tratta quindi di tratti costruiti all'epoca con tre corsie in salita e due in discesa.

Per quanto riguarda il traffico, c'è un flusso abbastanza regolare di mezzi pesanti, che si muovono lungo il collegamento Italia-Spagna. Si tratta di un flusso intenso e abbastanza regolare di mezzi pesanti, che però non circolano la domenica. Su quel tratto c'è poi molto traffico pendolare, cioè di persone che si spostano tra casa e lavoro. Credo che l'Area Metropolitana di Nizza, in collaborazione con ESCOTA, avesse previsto dei parcheggi dedicati al carpooling per limitare il traffico dei pendolari. Per raggiungere lo stesso obiettivo, credo anche che si volessero creare dei collegamenti via autobus attraverso parcheggi dedicati.

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